PROGETTI / ARCHITETTURA

Istituto comprensivo «G.Renier» .

La progettazione dei nuovi spazi scolastici e la ristrutturazione di quelli esistenti facenti parte il progetto per l’ampliamento dell’istituto comprensivo «G.Renier», fanno riferimento ad un concetto di scuola fortemente innovativo, frutto di un percorso di evoluzione del pensiero pedagogico che ha portato grandi cambiamenti nell’approccio alla didattica, richiedendo un necessario adeguamento degli spazi ad essa dedicati. Ogni giorno viviamo esperienze legate alla natura dello spazio che abitiamo e raramente ci fermiamo a scrutare i sottili legami che connettono i nostri stati d’animo con gli spazi percepiti, ma siamo certi che quel determinato ambiente architettonico che ci ha ospitato per un lasso di tempo più o meno breve, ha prodotto in noi uno stato di benessere o di malessere. Pertanto, gli ambienti che si intendono realizzare sono considerati come una delle categorie descrittive del contesto educativo, dove i ragazzi sono attivi protagonisti del proprio percorso educativo. Elemento di spicco e fulcro della proposta era l’ingresso inteso come spazio della comunità scolastica, cuore pulsante del complesso. Esso era costituito da un grande spazio flessibile e polifunzionale intorno al quale si sviluppavano gli altri ambienti; un luogo che favoriva i rapporti sociali tra adulti e bambini e le relazioni tra pari e intergenerazionali. Per queste ragioni, si scelse di predisporre arredi poco strutturati, sedute morbide ed informali, adattabili anche per la presentazione e la discussione pubblica, le visioni collettive e il confronto in plenaria.Sopra l’atrio d’ingresso, in posizione centrale, immediatamente riconoscibile concepito con una struttura a sbalzo rispetto al plesso scolastico, si collocava l’auditorium. La forma di quest’ultimo era volutamente contrastante rispetto al contesto esistente al fine di poter costituire un elemento di attrazione che caratterizzasse esteticamente ed emozionalmente l’intero complesso scolastico, generando un simbolo che potesse rendere particolare, originale ed esclusiva la struttura così come le attività che vi si sarebbero svolte all’interno. Gli ambienti interni del progetto proposto era concepiti per esprimere con forza una contemporaneità pedagogica nell’intendere il rapporto tra i ragazzi e lo spazio. La volontà era quella di superare il concetto di centralità dell’aula scolastica come spazio elettivo ed unico destinato all’apprendimento mostrandola invece come una delle tante soluzioni possibili all’interno di una vasta gamma di ambienti scolastici in grado di offrire strumenti e soluzioni per attività differenziate. Con questa idea di base è possibile sostituire il modello di aula scolastica con quello dell’ambiente di apprendimento diffuso, ovvero costituito da spazi strutturati in modo flessibile, attrezzati per l’osservazione, la sperimentazione, la trasformazione e la creazione di nuovi contesti dotati di arredi, sedute e tavoli di lavoro modulabili, pareti divisorie costituite da pannelli scorrevoli in modo tale che al loro interno si possano svolgere attività diversificate e pluridisciplinari in base alla necessità del momento. In questa configurazione, le zone di transizione (spazi distributivi, corridoi etc.) possono essere viste come spazi “nicchia”, in cui l’immaginario soggettivo possa per un momento riposarsi, al riparo dalla razionalità: sono spazi adatti alla lettura, all’ascolto, al riposo, all’incontro informale. Data la presenza della corte verde esistente, sulla quale si «rivolgeva» l’intervento oggetto della proposta progettuale, si scelse di legare fortemente l’interno e l’esterno, estendendo l’uno verso l’altro alla ricerca di una sorta di compenetrazione. Pertanto, il progetto prevedeva vetrate a tutt’altezza, al fine di consentire una continuità visiva ed una fusione degli spazi. Tale soluzione, inoltre, permetteva il contatto con la natura il quale assumeva una valenza educativa fondamentale, andando a contribuire alla formazione di ambienti privilegiati per l’apprendimento oltre a rispondere ad un’esigenza primaria dell’uomo. L’architettura della scuola sarebbe stata in stretta relazione con l’ambiente esterno, consentendo ai ragazzi di vivere l’esperienza del cambiamento climatico, delle stagioni e del fluire ritmico della giornata.

SERVIZI RICHIESTI

  • Progetto definitivo
  • Progetto esecutivo
  • Coordinamento della sicurezza in fase di progettazione
  • Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione

  • TIPOLOGIA

    Educazione
  • COMMITTENTE

    Provincia di Treviso
  • PERIODO

    2020
  • LUOGO

    Castello di Godego (TV)

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